Inizio dei tre giorni di sciopero fino al 7 dicembre.
In un audio trapelato il governo iraniano ammette l’errore della strage di Zahedan.
Attacco alla città di Murmuri a causa delle proteste.
Secondo le intelligenze americana e israeliana, il regime iraniano non si sente a rischio di sopravvivenza nonostante le proteste.
- In seguito alla pubblicazione di numerosi inviti a indire uno sciopero il 5, 6, e 7 dicembre, vari gruppi di iraniani, in particolare i bazariani e le kasbeh, hanno iniziato questo sciopero di tre giorni in diverse città.
- Avril Haines, capo del National Intelligence Service degli Stati Uniti, ha previsto che il rischio di attacchi in Iran aumenterà gradualmente per la Repubblica islamica.
- Ha detto alla NBC che gli attuali leader della Repubblica islamica potrebbero non vedere le proteste come una “minaccia imminente” alla loro stabilità, ma potrebbero dover affrontare vari disordini a causa dell’elevata inflazione e dell’incertezza economica.
- Due giorni dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato che il loro Paese si sta concentrando sul sostegno alle proteste in Iran invece di concentrarsi sul rilancio del JCPOA (accordo sul nucleare iraniano), il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha sottolineato la “contraddizione nel comportamento e nelle parole” degli Stati Uniti e ha affermato che la Repubblica islamica “non negozia sotto pressioni e minacce”.
- Secondo un file audio, trapelato, di una riunione del “Consiglio della coalizione delle forze rivoluzionarie islamiche” presieduto da Gholam Ali Haddad Adel, il segretario ammette il “gravissimo errore” delle forze di sicurezza della Repubblica islamica nell’uccidere le persone di Zahedan durante il “Bloody Friday”. Inoltre Reza Davari, segretario dello stesso Consiglio, ha dichiarato durante l’incontro: “La persona che era a capo della stazione di polizia e ha sparato un colpo ha commesso un errore molto grave e ha preso di mira un’area dove un certo numero di persone, compresi donne, uomini e adolescenti, sono stati uccisi”.
- Secondo i media legati al governo iraniano, il ristorante e la gioielleria di Ali Daei, veterano del calcio iraniano, sono stati chiusi a causa della sua partecipazione ai tre giorni di sciopero in Iran.
- Il Judiciary Media Center ha annunciato che per “rispettare gli aspetti islamici, morali e umani” costruirà “sotto il ponte di Evin”, una sala per l’alloggio temporaneo delle famiglie recentemente detenute.
- Il sito per i diritti umani Hengav ha riferito del vasto attacco e dell’assedio della città di Murmuri nella provincia di Ilam da parte delle forze governative, per arrestare i manifestanti. Ha aggiunto che almeno 20 residenti di questa città sono stati “rapiti” dalle forze di sicurezza della Repubblica islamica.
- Secondo le informazioni del giornale di Fars, la famosa attrice Shaghayegh Dehghan è stata convocata in procura per violazione delle norme.