Dichiarazione dell’UNICEF contro l’uso della violenza nei confronti dei bambini, da parte del governo iraniano.
Rifiuto della Repubblica Islamica di collaborare con la commissione istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Duro video di condanna contro il governo da parte di Faridah Muradkhani, nipote di Ali Khamenei.
- L’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, con un comunicato ha condannato la violenza contro i bambini durante la repressione delle proteste in Iran. L’UNICEF “chiede la fine di ogni tipo di violenza e molestia che, secondo i rapporti, hanno provocato la morte di oltre 50 bambini e il ferimento di molti altri durante i disordini generali .” Inoltre ha anche espresso “estrema preoccupazione per la continuazione delle irruzioni in alcune scuole e per le perquisizioni degli studenti” sottolineando che “le scuole devono essere sempre un luogo sicuro per i bambini”.
- Pochi giorni dopo la riunione straordinaria del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Nasser Kanani, portavoce del ministero degli Affari esteri della Repubblica islamica dell’Iran, ha annunciato che l’Iran non coopererà con il comitato di accertamento della verità che sarà formato sulla base della recente decisione. Anche il ministero degli Affari esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione, affermando che questo consiglio “è stato nuovamente abusato per garantire gli interessi a breve termine di alcuni paesi”.
- Un membro della fazione del clero del Consiglio islamico, Mohammad Reza Meghari, ha annunciato che alcuni mullah in Iran “escono in abiti privati” per la “paura” di azioni ritorsive se indossando segni distintivi quali il turbante.
- Mentre molti concerti autorizzati dal Ministero dell’Orientamento sono stati cancellati negli ultimi anni dalle istituzioni di sicurezza e religiose, l’agenzia di stampa statale IRNA ha chiesto ai cantanti pop di esibirsi in concerti, riferendosi al fatto che non si stanno tenendo concerti nel Paese da quattro mesi. L’agenzia di stampa ufficiale sostiene che ciò è avvenuto a causa della “propaganda maligna dei canali satellitari e dell’accusa ai cantanti di insultare il sangue dei morti”.
- Le parole di Faridah Muradkhani, nipote di Ali Khamenei, nella sua ferma condanna del governo dello zio e della necessità di misure concrete da parte della comunità internazionale contro il suo “regime ammazza-bambini”, hanno avuto ampio riscontro sui media mondiali: dalla rete americana CNN ai media israeliani, alle agenzie di stampa e alla rete statale cinese fino ai media del mondo arabo. Si è sottolineato come il leader della Repubblica islamica dell’Iran non sia in grado di convincere neanche i suoi parenti più stretti.
- Il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Mohseni Ajeei, ha emesso un altro ordine per “trattare” con i cittadini che, secondo lui, “diffondono bugie o affermazioni non documentate”. Ha detto che queste persone dovrebbero essere convocate “il prima possibile”. Ajeei ha detto che se non c’è alcun documento che provi le affermazioni di detta persona, ed esprime “pentimento”, allora può avvenire un “confronto appropriato”.
- Secondo i resoconti dei media iraniani, Mahmoud Shahriari, un ex conduttore radiofonico detenuto dal 28 settembre, è stato rilasciato dalla prigione di Evin. Shahriari era stato arrestato per “incoraggiamento alle rivolte” e “solidalità con il nemico”.