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24.11.2022

Arresto del calciatore Voria Ghafouri.

Morte per infato di Rabia Lejaei, sorella di Khodanur Lejaei.

Risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla repressione delle proteste in Iran.

Scioperi diffusi nel Kurdistan iraniano.

Intossicamento di massa tra gli studenti dell’Universitù di Isfahan.

  • Il calciatore professionista Voria Ghafouri è stato arrestato per aver chiesto la fine della discriminazione nei confronti delle donne iraniane, tra cui il divieto alle donne di essere spettatrici negli sport maschili. È ufficialmente accusato di fare propaganda contro il governo.
  • Rabia Lejaei, la sorella di Khodanur Lejaei – una delle vittime delle proteste di Zahedan, la cui immagine legato a un palo, a testimonianza della tortura subita, aveva suscitato un’ampia reazione pubblica – è deceduta, secondo alcune fonti locali, avrebbe avuto un infarto scaturito dal dolore per la notizia della morte del fratello.
  • La risoluzione S35/L1 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite riguardante la soppressione delle 1401 proteste a livello nazionale dell’Iran, è stata approvata con 25 voti a favore, 6 voti contrari e 16 astensioni. Cina, Venezuela, Eritrea, Armenia e Pakistan sono stati tra i paesi che hanno votato contro il progetto di istituire un comitato d’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani in Iran. È la prima volta che Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione speciale sulla situazione dei diritti umani in Iran.
  • I commercianti hanno scioperato in più di 20 città, come: Sistan e Baluchistan, Mashhad, Isfahan, Teheran, Urmia e Dezful… a sostegno delle proteste curde. Nelle città curde hanno scioperato anche aziende come: Sarpol Zahab, Sarablah, Ilam, Abdanan, Ravansar, Javanroud, Kermanshah, Salas Babajani, Kamiyaran, Sanandaj, Qorveh, Marivan, Baneh, Saqqez, Diwandara, Dehgolan, Urmia, Bukan, Naqdeh, Mahabad, Anche Piranshahr. , Sardasht e Ashnoye.
  • Mentre dozzine di studenti dell’Università tecnologica di Isfahan hanno subito gravi intossicazioni alimentari, i funzionari dell’istituto hanno affermato che la causa dell’avvelenamento di massa è ancora sconosciuta, ma “la situazione sanitaria è sotto controllo” e “non c’è motivo di preoccuparsi per gli studenti e le loro famiglie.” Da parte sua il Consiglio dell’Unione degli studenti ha confermato i rapporti sull ‘”intossicazione alimentare di massa” e ha annunciato che essa ha avuto inizio mercoledì sera, il 23 novembre, “a causa dello standard scadente della qualità del cibo distribuito tra gli studenti”.