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20.11.2022

Lettera dei poeti americani contro gli arresti dei letterati in Iran.

Massacro delle forze dell’ordine a Mahabad.

Manifestazioni in molte Università iraniane.

Repressione da parte delle forze dell’ordine ad Abdul Abad.

  • Un gruppo molto ampio di poeti americani ha protestato con una lettera aperta contro l’arresto di oltre 100 poeti e scrittori iraniani durante le proteste nazionali del 2022 e hanno scritto, rivolgendosi all’opinione pubblica mondiale: “L’imprigionamento dei poeti iraniani è un attacco a tutti noi”.
  • Giunte al culmine le proteste e le barricate dei manifestanti a Mahabad, seguite dalla dichiarazione della legge marziale e dall’attacco delle forze dell’a Repubblica islamica dell’Iran’ordine con veicoli militari ed elicotteri, e dall’all’uccisione di numerosi manifestanti a Shilan. Alcuni degli slogan scanditi erano: “Morte al dittatore” e “Quest’ultima parola è l’obiettivo dell’intero sistema”.
  • Un manifestante che avrebbe bloccato il traffico e si è scontrato con i Basij è il sesto manifestante condannato a morte dall’inizio delle proteste.
  • Gli studenti di dozzine di università si sono radunati in segno di protesta, tra cui: facoltà di psicologia di Khwarazmi, Facoltà di medicina della Kurdistan University, Facoltà di ingegneria della Yazd University of Science and Technology, Facolta di statistica e scienze motorie della Allameh Tabatabai University, Facoltà di letteratura della Allameh Tabatabai University, Tehran Azad University, Sohank Branch, Facoltà di fisica e ingegneria della Teheran Polytechnic University, facoltà di riabilitazione e salute sociale, Najaf Abad Azad University di Isfahan e Facoltà di arte di Mazandaran University. Oltre 100 professori universitari hanno chiesto il rilascio degli studenti arrestati e lo smantellamento dell’ambiente di sicurezza nelle università.
  • Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi, due attrici cinematografiche, sono state arrestati dopo la pubblicazione della loro foto senza l’hijab islamico obbligatorio. Qaziani ha scritto sul suo profilo Instagram: “Forse questo è il mio ultimo post. Sappiate che sono con il popolo iraniano fino al mio ultimo respiro”.
  • Secondo alcuni rapporti, l’IRGC avrebbe compiuto un massacro nella città di Javanrud. A seguito delle sparatorie diverse persone, tra cui un ragazzo di 16 anni di nome Bahauddin Veisi, sono state uccise; suo fratello di nome Najmuddin – gravemente ferito – è stato in seguito rapito. L’organizzazione per i diritti umani del Kurdistan Ha-Ngao ha denunciato l’attacco del Kermanshah Corps di Nabi Akram contro i cittadini di Javanrud, pubblicando un video come prova. Queste forze avrebbero attaccato al grido di Allah Akbar, utilizzando armi da guerra.
  • Un gruppo di manifestanti ad Abdul Abad (una delle zone a sud di Teheran), riunitosi per la cerimonia commemorativa di Hamidreza Rouhi nel cimitero di Behesht Zahra ha intonato slogan come: “Mahabad, Kurdistan, la roccaforte di tutto l’Iran”, “Giuro sul sangue dei nostri compagni, resisteremo fino alla fine” e “Kurdistan, Zahedan” “Baghirtan dell’Iran”. Le forze di sicurezza hanno attaccato i manifestanti con proiettili e gas lacrimogeni e ne hanno arrestate alcune.