Dichiarazione e minacce di Khamenei.
Continuano le uccisioni dei curdi iraniani.
Manifestazioni in solidarietà delle proteste iraniane in oltre cento città del mondo.
Continua l’uso della violenza brutale da parte delle forze dell’ordine.
- Agenti della sicurezza della Repubblica islamica dell’Iran hanno attaccato un raduno di protesta nell’Università del Kurdistan, mentre gli studenti intonavano slogan di morte al dittatore.
- Migliaia di persone provenienti da Kermanshah, Teheran, Hamadan e Qazvin hanno partecipato alla cerimonia dell’anniversario di uno degli artisti e leader della comunità Yarsan di nome Khalil Alai Nejad (ucciso molti anni fa) sul palco a Kermanshah, con recitazione di testi, musica di tamburelli, slogan antigovernativi in segno di solidarietà con le proteste a livello nazionale. Le forze di sicurezza dell’IRGC hanno arrestato dozzine di persone lanciando gas lacrimogeni, picchiando e sparando.
- Centinaia di dipendenti della Cruise Manufacturing Industries di Teheran, la più grande azienda manifatturiera di componenti per l’industria automobilistica e meccanica in Iran, hanno scioperato.
- Seyyed Ali Khamenei, nella decima settimana di proteste, ha definito le manifestazioni una rivolta, definendo come “male” gli eventi, e dichiarando che i manifestanti devono essere puniti in base ai loro peccati.
- Gli studenti dell’Università Shahr Quds Azad si sono riuniti, hanno cantato e acceso candele, il che ha portato a diversi arresti.
- Alcuni agricoltori di Isfahan hanno tenuto una manifestazione e una marcia di protesta contro la mancanza di diritti sull’acqua per gli agricoltori a est e a ovest della città.
- Si sono svolte manifestazioni in 100 città del mondo, ricordando le proteste del Novembre 2019, a partire da un appello dell’Associazione delle famiglie delle vittime dell’aereo ucraino (Flight PS752 Victims).
- Massacro dei curdi iraniani: a seguito dell’ordine di Khamenei di piegare il “letto del male” “Basat Sharat”, le repressioni delle forze governative nelle regioni occidentali dell’Iran, in particolare nelle province di Kurdistan, Kermanshah e West Azarbaijan, sono aumentate notevolmente, tanto che almeno 50 cittadini manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza.
- Approfittando dell’interruzione della corrente elettrica in molte città, le forze governative sono entrate per la prima volta nella città di Mahabad con armi militari e veicoli blindati e hanno sparato senza sosta contro i manifestanti nelle strade e persino contro le case e i negozi, arrecando diversi danni. Nella città di Vilashahr di Sanandaj, sono state ferite molte persone. Ci sono state vittime a Shilan.
- Anche le università di Sanandaj, ripetutamente attaccate dalle forze di sicurezza nelle scorse settimane, sono state attaccate il giorno e la notte del 19 novembre 2022. Sono stati sparati gas lacrimogeni e proiettili contro gli studenti. Rehmat Sadeghi, il presidente della Sanandaj University, si è dimesso dal suo incarico in segno di protesta contro la soppressione degli studenti.
- La giornalista Ellen Ioanes ha dichiarato su Vox che le manifestazioni “non mostrano [ndr] segni di interruzione” nonostante i continui sforzi del governo.
- La televisione di stato iraniana ha trasmesso diversi funerali organizzati dal governo, a cui hanno partecipato migliaia di persone, in commemorazione di tre membri delle forze di sicurezza Basij iraniane che sono stati recentemente uccisi.