Continuano le proteste in memoria dei fatti di Aban.
Repressione sanguinosa: nove morti, tra cui un bambino, Kian Pirfalak.
Dichiarazione dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite.
Peggioramento delle condizioni di salute di Hossein Sadeghi.
- Secondo giorno di proteste in memoria del Bloody Aban del 2019: ci sono state nove morti tra i manifestanti, tra cui il piccolo Kian Pirfalak, di appena 9 anni.
- Le autorità iraniane affermano che due squadre di “terroristi” armati di fucili d’assalto, hanno aperto il fuoco sulla folla uccidendo e ferendo civili e membri delle forze di sicurezza. I partecipanti alle manifestazioni attribuiscono la responsabilità alle autorità.
- L’Alto Commissario delle Nazioni Unite ha condannato gli arresti e la comminazione di pesanti pene contro i manifestanti alle proteste in corso in Iran, inoltre ha chiesto l’immediato rilascio di migliaia di persone imprigionate per aver protestato pacificamente.
- Jeremy Lawrence, portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra, ha affermato che l’organizzazione condanna “le autorità che stanno rispondendo a queste proteste con una risposta di una violenza senza precedenti”.
- Hossein Sadeghi, il padre di Arash Sadeghi, ha messo in guardia sulle condizioni fisiche e sulla progressione della malattia dell’attivista civile arrestato nonostante soffra di cancro alle ossa. Il padre avverte che “se Arash non viene curato per due mesi, non sopravviverà”.