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13.11.2022

Reclusione e condanne a morte per i manifestanti.

Peggioramento delle condizioni di salute di Hossein Ronaghi.

Le forze di sicurezza hanno attaccato il sit-in degli studenti a Teheran, ricorrendo ancora alla violenza.

Termina il sit-in di 12 giorni e 12 notti di cittadini iraniani a Washington.

  • I tribunali iraniani hanno annunciato una condanna a morte per un manifestante di Teheran, nonché condanne da cinque a dieci anni di reclusione per altri cinque manifestanti. Queste condanne sono state emesse e annunciate dopo la richiesta dei rappresentanti del Consiglio islamico per l’esecuzione dei manifestanti. Secondo i verdetti emessi domenica, la persona che “ha dato fuoco a un centro governativo” è stata condannata alla morte per “disturbo dell’ordine pubblico e della pace, associazionismo e collusione per commettere un crimine contro la sicurezza nazionale, istigazione alla guerra e alla corruzione.”.
  • Notizia del peggioramento delle condizioni di Hossein Ronaghi e del suo trasferimento all’ospedale di Evin. Suo fratello Hasan ha espresso in un tweet la preoccupazione che possa accadergli qualcosa di negativo.
  • Le forze di sicurezza hanno attaccato il sit-in degli studenti della facoltà tecnica dell’Università di Teheran e hanno picchiato gli studenti.
  • Si è concluso ieri sera dopo 12 giorni e 12 notti il ​​sit-in di un gruppo di iraniani davanti al Congresso Usa a Washington. Hossein Turkashund, attivista civile e uno dei partecipanti a questo sit-in, ha scritto in un tweet: “Il sit-in davanti al Congresso degli Stati Uniti si è concluso dopo 12 giorni e notti per fare il passo successivo nel perseguire il diritti del popolo iraniano sulla base del grande potenziale del popolo americano”.
  • Dopo oltre 40 giorni dal massacro di Zahedan da parte delle forze di sicurezza della Repubblica islamica, è giunta notizia che una delegazione del leader della Repubblica islamica si è recata nella capitale della provincia del Sistan-Baluchistan per “trasmettere i propri saluti.”
  • Secondo il rapporto del canale israeliano “Kan”, Netanyahu ha sottolineato la necessità del confronto con la Repubblica islamica dell’Iran come uno dei pericoli che il popolo di questo paese accetta di eliminare.