Scioperi e manifestazioni per i 40 giorni dal “Bllody Friday di Zahedan”.
Terzo giorno di sciopero della fame dei lavoratori dell’industria del petrolio.
Intenzioni distruttive delle forze di terra dell’esercito.
- Negozi e negozianti in diverse città iraniane come Teheran, Zahedan, Saqqez, Marivan, Sanandaj e Bane hanno smesso di lavorare e sono entrati in sciopero. Anche gli uomini d’affari di Valiasr, quartiere di Teheran, hanno scioperato.
- Gli studenti della facoltà di Arte e Architettura, Università di Pars e della Università della Scienza e della Cultura di Tehran hanno protestato.
- Dopo una giornata di sciopero dei venditori in diverse città iraniane in occasione del 40° giorno del “Bloody Friday di Zahedan”, un gruppo di manifestanti si è riunito nella zona Sattar Khan di Teheran e ha intonato slogan contro il leader del Repubblica islamica, Ali Khamenei.
Anche la gente di Mahabad è scesa nelle strade per tenere una manifestazione di protesta. Così a Saqqez, cantando “Azadi Azadi Azadi”, “Jen Jian Azadi” e “Morte a Khamenei”.
- Il consiglio di organizzazione della protesta dei lavoratori a contratto del petrolio, ha annunciato la continuazione delle proteste e dello sciopero della fame dei dipendenti a tempo indeterminato annunciando: “Arvandan Oil and Gas Company, le piattaforme della National Drilling Company e l’area operativa di Aghar sono entrate nel terzo giorno di sciopero della fame”.
Ahmad Taheri, capo della polizia della provincia del Sistan e del Baluchistan, è stato destituito e sostituito da Mohammad Ghanbari su ordine di Hossein Ashtari (capo della polizia iraniana). Taheri era stato il comandante delle forze di polizia della provincia durante il massacro di Zahedan del 2022.
- Il filogovernativo Khabar Online ha citato il capo delle forze di terra dell’esercito iraniano, Kiumars Heydari, dicendo: “Se queste mosche (manifestanti) non vengono affrontate oggi come si aspetta la società rivoluzionaria, è per la volontà del leader supremo della rivoluzione . Ma il giorno in cui emetterà un ordine per occuparsene, i manifestanti non avranno sicuramente posto nel paese”.