Proteste al massimo grado in gran parte dell’Iran.
Varie cerimonie del quarantesimo giorno dalla morte dei manifestanti, accompagnate da proteste.
Dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla situazione iraniana.
Dichiarazioni dello Human Right Watch contro i soprusi della Repubblica Islamica.
- Questa giornata è stata uno dei momenti più alti delle proteste. Il raduno di massa a Behesht Sakineh per celebrare il quarantesimo giorno dalla morte di Hadis Najafi, una delle vittime delle proteste a Karaj, si è trasformato in una manifestazione antigovernativa, a seguito della quale i partecipanti hanno attaccato un’auto della polizia e le hanno dato fuoco , e anche un membro Basiji è stato ucciso. La gente di Karaj ha cantato contro il regime durante tutto il giorno, dopo la chiusura delle strade e dell’autostrada Teheran-Karaj: “Se una persona viene uccisa, mille persone la sostengono!”, “Ehi, tu sei una puttana, io sono una donna libera!”.
- I partecipanti hanno cantato slogan anche alla cerimonia del quarantesimo giorno dalla morte di Hanane Kia a Nowshahr ed ha protestato a quella di Mehsa Mogoi a Fould shahr, città di Isfahan.
- Nel settimo giorno della morte di Mehrshad Shahidi, una delle vittime delle proteste, la popolazione di Arak è scesa in piazza per onorare la sua memoria.
- Un religioso in una moschea sciita a Zahedan è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco; ciò secondo l’agenzia di stampa della Repubblica islamica, l’agenzia di stampa ufficiale del governo.
- La cerimonia del quarantesimo giorno dalla morte di Javad Heydari a Qazvin si è tenuta nel villaggio di Rahmatabad Dashtai e la gente presente ha cantato slogan. I manifestanti hanno bloccato l’autostrada Karaj-Qazvin. La cerimonia del quarantesimo giorno dalla morte di Ghazaleh Chalabi ad Amol è stata occasione di massicce proteste. I manifestanti hanno cantato slogan contro Khamenei. Ad Anzali, la gente ha partecipato alla cerimonia del quarantesimo giorno dalla morte di Amir Nowruz e i partecipanti hanno cantato “Questo fiore sfatto, è un dono per la madrepatria”. Lo stesso tipo di cerimonia per la morte Behnam Laikpour si è tenuta a Rasht e anche qui i partecipanti hanno cantato slogan. La gente di Yarasan ha trasformato la cerimonia del settimo giorno dalla morte di Afshin Asham in una richiesta di processo per il governo. Le cerimonie del quarantesimo giorno dalla morte di Saeed Mohammadi, Amir Ali Fuladi e Iman Mohammadi si sono tenuta a Islamabad Gharb.
- Di sera, dozzine di città, tra cui Fouladshahr, Fasa, Rasht, Khordmadasht, Teheran, Amol, Qazvin, Karaj, Tabriz e Urmia, sono state oggetto di massicce proteste e scontri con le forze di repressione del regime. La gente è scesa in piazza a Islamabad e ha cercato di creare blocchi e ha gridato slogan antigovernativi.
- A Teheran, i manifestanti sono scesi in piazza a Saadat Abad, Nazi Abad, Andisheh, Tehranpars, Aryashahr, Haft Hoz, Ekbatan, Ferdous Blvd., Shahr Theatre Metro Station, Vali Asr, Englebal St., Sattar Khan e Ponk e hanno cantato slogan.
- Si sono riuniti gli studenti di Azad Marivan, Azad Neishabur, Isfahan Art, Azad Karaj, Shahr Quds, Pars Art and Architecture, Saqez.
- Le corporazioni e i commercianti di Kermanshah e Marivan hanno chiuso le loro attività e scioperato.
- Il ministero degli Esteri tedesco ha esortato i suoi cittadini a lasciare l’Iran, pena il rischio di arresti arbitrari e pene detentive. Ha inoltre dichiarato che i cittadini con doppia cittadinanza sono particolarmente a rischio.
- In un ampio discorso elettorale in California, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso di “liberare l’Iran” e ha affermato che i manifestanti sarebbero presto riusciti a liberarsi. Durante il discorso dozzine di manifestanti si sono radunati all’esterno e hanno tenuto striscioni a sostegno dei manifestanti in Iran.
- Human Rights Watch ha riferito che le autorità iraniane hanno intensificato l’assalto contro i diffusi disordini e il dissenso “presentando dubbie accuse di sicurezza nazionale contro gli attivisti e organizzando processi gravemente iniqui”. Aggiungono: “Il feroce apparato di sicurezza iraniano sta usando tutte le tattiche possibili, inclusa la forza letale contro i manifestanti, l’arresto e la calunnia dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, organizzando dei processi fittizi per reprimere il diffuso dissenso. Eppure ogni nuova atrocità non fa che rafforzare il motivo per cui gli iraniani chiedono cambiamenti fondamentali a un’autocrazia corrotta”.
- Secondo il gruppo per i diritti Hengaw, un rapper di 27 anni di nome Saman Yasin di Kermanshah è stato accusato dalla magistratura iraniana di essere un “nemico di Dio”, che, secondo la legge iraniana post-1979, è un reato capitale. Secondo Hengaw, Yasin aveva cantato canzoni di protesta in curdo ed è stato torturato durante le prime settimane della sua detenzione. Il governo iraniano continua a negare le accuse del gruppo per i diritti umani sugli abusi sui prigionieri.
- Dei video sui social media hanno mostrato l’interruzione dell’elettricità nel quartiere Chaharbagh di Isfahan da parte del governo in risposta alle proteste. La gente ha continuato a scandire slogan contro il governo islamico nell’oscurità.