Continuazione intensa delle proteste nel paese.
Uso di armi da fuoco da parte delle forze di sicurezza contro gli studenti nei dormitori universitari.
Decisione della Nobel Foundation di ritirare l’invito all’ambasciatore iraniano.
Catena umana a sostegno delle proteste in 80 città del mondo.
- I giornalisti Niloofar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, che hanno contribuito a svelare la storia di Mahsa Amini, sono stati formalmente accusati di essere spie della CIA e “fonte primaria dei media stranieri”.
- A Zahedan si sono svolte manifestazioni di massa.
- I partecipanti alle proteste continuano a venire attaccati dalle forze di sicurezza, si riportano morti e feriti.
- Maulvi Abdul Hamid ha affermato nei sermoni di preghiera del venerdì di Zahedan che il popolo beluci insiste sulle richieste etniche, religiose e nazionali di tutto il popolo iraniano:”Crediamo nella libertà di parola, libertà di penna, libertà politiche. I problemi dell’Iran non sono solo economici e di sostentamento, ma più importanti sono la libertà politica e la libertà di pensiero.”
- Cerimonia del quarantesimo giorno dalla morte di vari partecipanti alle proteste nelle città curde.
- Dopo il raduno di protesta degli studenti del Dormitorio dell’Università di Scienze Mediche del Kurdistan, le forze di sicurezza li hanno attaccati ferendone alcuni. Gli agenti hanno sparato proiettili e gas lacrimogeni contro i dormitori femminili di Vermaghani e Fatemieh, che si affacciano sull’ospedale Kausar Sanandaj, e le studentesse sono state costrette a lasciare gli edifici. Poi i manifestanti si sono radunati a Sanandaj davanti all’ospedale Kowsar, dove è stato ricoverato uno dei manifestanti feriti.
- I manifestanti hanno acceso un fuoco in una delle strade di Bukan venerdì sera. Un gruppo di cittadini di Arak ha acceso una candela per strada in memoria di Mehrshad Shahidi e Sina Malairi, uccisi durante le proteste.
- Anche gli studenti dell’Università di Hormozgan hanno tenuto una manifestazione di protesta al grido di “Unità, Unità”.
- Forze in borghese hanno rapito due studenti del dormitorio Sadaf dell’Università di Jundishapur ad Ahvaz.
- Contemporaneamente agli appelli alla rivolta nazionale, le pubbliche relazioni dell’istruzione della provincia di Ardabil hanno annunciato che, a causa dell’epidemia di influenza, le scuole di questa provincia saranno chiuse sabato.
- Agenti governativi hanno sparato alle case delle persone nell’insediamento di Chitgar a Teheran.
- La Nobel Foundation ha annunciato che in risposta alla repressione delle proteste a livello nazionale, ha ritirato l’invito all’ambasciatore della Repubblica islamica a partecipare alla cerimonia del Premio Nobel. Il quotidiano svedese “Expressen” ha scritto in un rapporto citando i funzionari della Fondazione Nobel:”Considerata la sempre più grave situazione in Iran, abbiamo deciso che l’ambasciatore iraniano non debba essere invitato alla cerimonia del Premio Nobel.”
- La catena umana a sostegno della rivolta nazionale del popolo iraniano contro la Repubblica islamica è iniziata in Nuova Zelanda e si è formata in più di 80 città in tutto il mondo.
- Un articolo dell’AFP (Agence France Press) ha valutato che le proteste “non mostrano segni di diminuzione”.