Cerimonia dei 40 giorno dalla morte di Nika Shakrami, scontri tra le forze dell’ordine e i partecipanti.
Manifestazioni in varie città.
Dichiarazione di Javed Rahman, il relatore speciale per i diritti umani in Iran.
Rapporto di The Intercept sul sistema di sorveglianza e repressione SIAM.
- La ceremonia dei 40 giorni trascorsi della morte di Nika Shakrami si è svolta con la presenza di numerose persone nel cimitero del villaggio di Hayat al-Ghaib, vicino al ponte Poldokhtar di Khorram Abad, in una situazione in cui gli agenti di sicurezza hanno bloccato le vie di accesso. I partecipanti sono stati aggrediti a fucilate dalle forze dell’ordine, ma resistendo sono riusciti a respingerle sulle colline vicino al cimitero.
- Si sono svolte manifestazioni a Tehran, Borujerd, Astara, Rasht, Shush, Dehgan, Arak, Kermanshah e Bukan.
- Gli studenti della Azad University di Yazd e della West Tehran Azad University si sono riuniti e hanno cantato: “Hanno portato via la nostra Nika, hanno riportato il suo corpo…”
- Dopo la cerimonia funebre del giovane Mahabadi ucciso mercoledì dalle forze di sicurezza, la popolazione di Mahabad si è radunata in massa e ha occupato il governatorato di questa città.
- Nelle città di Karaj e Isfahan, gli studenti hanno organizzato manifestazioni di protesta per il 5 novembre successivo.
- Javed Rahman, il relatore speciale per i diritti umani in Iran, alla 77a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha definito la violenza del governo in Iran “senza precedenti”.
- La testata giornalistica The Intercept ha pubblicato un rapporto basato su manuali tecnici trapelati dall’autorità iraniana di regolamentazione delle comunicazioni, esponendo dettagli sulle capacità di sorveglianza del governo e informazioni specifiche su come funziona il sistema “SIAM”. Il ricercatore di sicurezza mobile Gary Miller di Citizen Lab ha descritto SIAM come uno strumento creato per tracciare e controllare sistematicamente come e quando gli utenti possono comunicare, limitando la larghezza di banda o declassando il servizio a reti 2G meno sicure, affermando che SIAM “non è semplicemente un sistema di sorveglianza ma piuttosto un sistema di repressione e controllo progettato per limitare la capacità degli utenti di dissentire o protestare”.