Arresto di bambini e lo detenzione nelle carceri
Prime crepe nell’elità governativa
Le forze di sicurezza continuano a sparare sui manifestanti
- I gruppi per i diritti umani citati da CBS News hanno denunciato la detenzione di centinaia di bambini, per lo più in carceri, senza accesso ad avvocati e senza aver adeguatamente informato i loro genitori. Yousof Nouri, ministro dell’Istruzione iraniano, ha dichiarato che gli scolari arrestati erano detenuti in “centri psicologici” e sarebbero stati dimessi una volta “riformati”.
- Il capo della polizia Hossein Ashtari ha ammesso che i manifestanti sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco, ma non li ha attribuiti alle forze governative, piuttosto a “gruppi controrivoluzionari” che indossavano uniformi della polizia.
- I manifestanti hanno organizzato una protesta di massa a Teheran, in seguito alle violenze della notte prima nella capitale, così come a Sanandaj, Saqez, Bukan e Dehgolan.
- Molti dei negozi di Teheran sono rimasti chiusi per protesta, mentre una manifestazione guidata dall’ordine degli avvocati di Teheran è stata interrotta dalle forze di sicurezza.
- In una conferenza stampa a Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha affermato che rilanciare l’accordo nucleare iraniano “non è il nostro obiettivo in questo momento” e che gli Stati Uniti si stanno concentrando su come sostenere i manifestanti iraniani nelle loro manifestazioni pacifiche.
- Il politico conservatore Ali Larijani, in risposta alle critiche sulle leggi sull’hijab, ha chiesto un “riesame” dell’applicazione dell’hijab obbligatorio e ha riconosciuto che le proteste hanno profonde radici politiche e non sono semplicemente il risultato di un’influenza esterna americana o israeliana. Secondo The Guardian, la dichiarazione di Larijani rappresenta una delle “prime crepe” nell’élite politica iraniana a riguardo ai disordini, dato il tono in contrasto con quello di Khamenei, del parlamento iraniano e delle forze di sicurezza.
- Larijani ha detto a Ettela’at: “Se il 50% delle donne del nostro Paese non intende indossare l’hijab completo, allora la polizia non dovrebbe essere coinvolta (…) La domanda qui è: il governo dovrebbe interferire in tutte le questioni come questa?”
- Le forze di sicurezza hanno continuato la repressione nelle regioni curde dell’Iran, con 7 manifestanti uccisi durante la notte. Secondo il gruppo per i diritti umani Hengaw, mercoledì notte i manifestanti si sono scontrati con “un’intensa violenza delle forze di sicurezza”, con il fuoco diretto che ha causato la morte di due persone a Kermanshah. Hengaw ha aggiunto che tre membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi a Kermanshah. Reuters ha aggiunto di non essere in grado di verificare in modo indipendente tale rapporto.
- Il governo iraniano ha negato di aver sparato ai manifestanti.