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08.10.2022

Una donna uccisa dalle forze dell’ordine, con colpi di arma da fuoco a Mashad.

Violazione nella programmazione dell’emittente televisiva statale da parte del gruppo “Ali’s Justice”.

Proseguono le proteste in varie città, Teheran compresa.

  • Le proteste, a livello nazionale, sono iniziate prima di mezzogiorno.
  • All’Università di al-Zahra, il presidente Raisi ha posato per una foto di gruppo in un luogo del campus, mentre le donne manifestanti in altre parti dello stesso campus gridavano “Morte all’oppressore”.
  • Ci sono state proteste a Saqqez e Sanandaj. È circolato il video di una donna uccisa a colpi di arma da fuoco a Mashhad; l’uccisione è stata paragonata all’uccisione nel 2009 di Neda Agha-Soltan.
  • Altre proteste segnalate anche a Teheran, Isfahan, Karaj, Shiraz e Tabriz.
  • Scioperi a Saqqez, Sanandaj, Divandarreh e Mahabad.
  • Con le proteste entrate nella quarta settimana, le agenzie di stampa semi-ufficiali del governo hanno cercato di sdrammatizzare gli eventi a Teheran, dicendo che c’erano solo manifestazioni “limitate” e hanno affermato che i Bazaari avevano chiuso i loro negozi per paura dei danni, negando che ci fosse uno sciopero.
  • Un uomo è stato ucciso dentro la sua auto a Sanandaj; l’agenzia di stampa statale IRNA ha accusato i “controrivoluzionari” e ha negato che le forze di sicurezza avessero usato proiettili.
  • Una trasmissione televisiva in diretta statale è stata violata da un gruppo di manifestanti che si fanno chiamare, in persiano: عدالت علی, ovvero: ʿEdālat-e ʿAlī, lett. “Ali’s Justice” intorno alle 18:00 ora locale.
    L’interruzione mostrava un’immagine di Khamenei inquadrato da una serie di mirini sovrapposti, mentre era circondato dalle fiamme; nelle didascalie comparivano vari slogan diretti al pubblico televisivo “Il sangue dei nostri giovani è nelle tue mani” accompagnato da registrazioni audio di il canto “Donna, vita, libertà”.
  • Il Guardian ha definito le proteste di Teheran dell’8 ottobre “grandi, ma non enormi”.