Continuano le proteste degli studenti.
Sehat, padre di Mahsa Amini, ritiene falso e inaccettabile il rapporto dell’Organizzazione iraniana di giurisprudenza medica, sulle cause della morte della figlia.
Reso pubblico, da un gruppo hacker iraniano, un documento sulle uccisioni del 2019 per mano del regime.
- Gli studenti di diverse università iraniane hanno confermato il proseguimento degli scioperi e pubblicato alcune dichiarazioni. Allo stesso tempo, il consiglio di coordinamento degli insegnanti ha chiesto ai docenti di tutto l’Iran di esprimere la loro protesta nelle aule.
- Il padre di Mahsa Amini, Sehat, ha respinto il rapporto dell’Organizzazione iraniana di giurisprudenza medica sulla causa della morte di sua figlia e lo ha ritenuto inaccettabile.
- L’Organizzazione iraniana di giurisprudenza medica ha pubblicato una dichiarazione secondo cui la causa della morte di Mehsa Amini “non è stata causata da colpi alla testa, organi ed elementi vitali del corpo”.
- Il ministero degli Esteri francese ha rilasciato una dichiarazione chiedendo alla Repubblica islamica di rilasciare immediatamente i cittadini francesi detenuti “arbitrariamente” in Iran. La Francia ha anche chiesto ai suoi cittadini di lasciare l’Iran il prima possibile.
- Maulvi Abdul Hamid, imam di Zahedan sunnita, ha chiesto “l’identificazione e il processo” degli autori dell’uccisione dei cittadini della scorsa settimana in questa città.
- Il gruppo di hacker “Adalat Ali” afferma di aver ottenuto un documento in cui il sostituto procuratore e capo della Procura penale di Teheran, in una lettera alla Procura generale e rivoluzionaria di Teheran, informava della sepoltura “segreta” di 110 persone uccise nel Novembre 2019 a Teheran. .