Sepoltura di Mahsa.
Esplosione di hashtag.
- Da sabato, dopo la sepoltura di Mehsa Amini, a Saqqez, la sua città natale, e Sanandaj, la capitale della provincia del Kurdistan, sono iniziati i massicci raduni di protesta in cui le forze di sicurezza hanno sparato e usato gas lacrimogeni per disperdere la popolazione.
- L’immagine pubblicata della sepoltura di Mehsa Amini a Saqqez mostra questa scritta in curdo sulla lapide: “Jina gyan tu nameri nawt e bete ramez”, che in persiano significa: “Gina, non muori, il tuo nome diventa un simbolo.”
- Nonostante la presenza massiccia di forze dell’ordine, alcune donne presenti al funerale si sono tolte il velo e i partecipanti hanno protestato contro il governo della Repubblica islamica, cantando inni curdi e slogan.
- Sempre durante il funerale, la zia di Mahsa Amini ha descritto la nipote come una giovane martire e ha detto: “Gina ci ha aperto la strada per la libertà”.
- A Sanandaj sono iniziate le proteste contro l’omicidio di Mehsa Amini
- In un’azione spontanea, gli utenti di Twitter hanno iniziato a fare di #MehsaAmini un trend hashtag, in segno di protesta.